ITALIA (mercoledì 12 giugno 2024) – Orgoglio e soddisfazione per la Cgil di Maurizio Landini, che raggiunge l’obiettivo delle 500 mila firme per chiamare gli italiani ad esprimersi in quattro referendum su Jobs Act, sicurezza sul lavoro e appalti “per un lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro”. Le firme raggiunte per ciascuno dei quesiti sono 582.244.
di Rossana Rizzitelli
I primi due referendum riguardano il decreto legislativo 23 del 2015, il Jobs Act del Governo Renzi. Per la Cgil è necessaria l’abrogazione del decreto 23 e lo stop al tetto agli indennizzi, quindi recuperare la reintegra nel posto di lavoro, in caso di licenziamento illegittimo. Se il reintegro non c’era e non ci sarà, nelle aziende sotto i 16 dipendenti occorre invece eliminare il tetto delle sei mensilità all’indennizzo. Sarà un giudice a fissare il quantum, in base ad anzianità di servizio e dimensioni dell’impresa. Gli altri due referendum riguardano invece il ripristino delle causali ai contratti a tempo determinato e la responsabilità del committente sugli infortuni sul lavoro, negli appalti.
Nonostante il traguardo sia stato già raggiunto, la raccolta delle firme avrà seguito nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, ribadendo che il lavoro deve essere tutelato perché è un diritto costituzionale, deve essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire, deve essere dignitoso e perciò ben retribuito, deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà.
Tag: appalti, Jobs Act, referendum lavoro, sicurezza sul lavoro Last modified: Giugno 12, 2024