Firenze (martedì 11 febbraio 2025) — L’agricoltura in Toscana sta attraversando una fase critica, e secondo Cia Agricoltori Italiani della Toscana, le misure adottate da Europa, Governo e Regione non sono sufficienti. Per affrontare l’emergenza, il 12 febbraio a Firenze si terrà un’assemblea regionale con l’obiettivo di presentare proposte concrete per il settore.
a cura di Arianna Furleo
Tra i problemi principali c’è la gestione dell’acqua. Secondo Giordano Pascucci, direttore di Cia Toscana, la scarsità di invasi adeguati rende l’irrigazione inefficiente, con meno del 10% delle superfici coltivate che ne beneficiano. “Senza un piano per la raccolta delle acque piovane, tra cinque anni alcune zone potrebbero non produrre più nulla”, avverte Pascucci.
Altro nodo cruciale è la filiera agricola. Attualmente, su 100 euro spesi dal consumatore, solo 7 arrivano al produttore, rendendo insostenibili i costi di produzione. “Serve una filiera più corta, che valorizzi i prodotti locali e li renda competitivi rispetto alle importazioni spesso meno sostenibili”, sottolinea Pascucci. L’aggregazione tra produttori e accordi con la grande distribuzione potrebbero migliorare la situazione.
Anche la carenza di manodopera è un problema crescente, aggravato dai cambiamenti climatici e dalle lungaggini burocratiche. Le aziende necessitano di più lavoratori in tempi ristretti, ma le normative attuali rendono difficile reperire personale qualificato, soprattutto extra UE. “La burocrazia deve adeguarsi alle esigenze dell’agricoltura, altrimenti il settore non potrà reggere”, conclude Pascucci.
L’assemblea sarà l’occasione per chiedere interventi urgenti e concreti per evitare il collasso di un comparto fondamentale per l’economia toscana.
Last modified: Febbraio 12, 2025