Firenze (mercoledì, 12 marzo 2025) — Fratto_X, un’opera firmata da Flavia Mastrella e Antonio Rezza, si configura come un racconto surreale, dove la riflessione sulla condizione umana si fonde con la critica sociale e la distorsione dei codici tradizionali. La messa in scena, caratterizzata dalla presenza scenica di Ivan Bellavista, crea un ambiente in cui l’habitat stesso diventa parte integrante della narrazione, mettendo in luce l’inquietudine e la frustrazione di un’umanità prigioniera di se stessa.
di Arianna Furleo
La storia, enigmaticamente descritta, presenta una serie di immagini potenti e inquietanti: il telecomandato che gira in cerchio, la ferraglia che entra in scena con la pelle appesa e la voce forte. Il disegno scenico non si limita a raccontare, ma diventa un veicolo per esplorare il vuoto della modernità, in cui l’individuo è consumato dall’autocritica, dal vittimismo e dalla routine che caratterizzano la società contemporanea. Gli scenari che si susseguono sono dominati dalla fragilità dell’esistenza, dal confronto con la propria immagine deformata e dalla perenne insoddisfazione.
Le note di Antonio Rezza e Flavia Mastrella aggiungono ulteriore complessità all’opera. Rezza, con il suo linguaggio ricco di cinismo e disillusione, si concentra sull’idea di manipolazione e sull’influenza che il potere esercita sull’individuo. L’odio verso la mistificazione del teatro, del cinema e della letteratura emerge con forza, denunciando un sistema che, invece di elevare l’essere umano, lo riduce a marionetta. La riflessione sulla morte, la sopravvivenza e la falsità si fa incessante, come un continuo ciclo di rinascita e distruzione.
D’altra parte, le parole di Flavia Mastrella introducono un universo visivo altrettanto inquietante, in cui la carne e la deformità diventano simboli di una realtà soffocante. Le immagini che si alternano sono pregne di una bellezza disturbante, come fiori visti da vicino, in cui ogni gesto sembra destinato a rivelare l’inutilità di un mondo privo di risposte. La sedia, il telecomandato, il guerriero deformato: tutti elementi che si ripetono come macabre sculture mobili, in un’installazione che non solo racconta, ma costringe lo spettatore a confrontarsi con il proprio stesso riflesso.
In sintesi, Fratto_X è un’opera che non si limita a intrattenere: è un colpo allo stomaco, un invito a riflettere sull’esistenza, sulla forma e sulla sostanza, su ciò che ci definisce come individui e su quanto sia facile, al contempo, perdersi nel vuoto della ripetizione e della conformità.
Last modified: Marzo 12, 2025