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Strage del cantiere Esselunga in via Mariti: arresti domiciliari per l’ex amministratore di Rdb Ita

Firenze (martedì, 15 aprile 2025) — Una svolta nelle indagini sulla tragedia avvenuta il 16 febbraio 2024 nel cantiere Esselunga di via Mariti, dove cinque operai persero la vita e altri tre rimasero feriti a causa del crollo di una trave prefabbricata. Il giudice per le indagini preliminari di Firenze, Antonella Zatini, ha disposto gli arresti domiciliari per Alfonso D’Eugenio, ex amministratore unico di Rdb Ita, l’azienda produttrice della trave che, secondo l’accusa, ha innescato il collasso della struttura.

di Arianna Furleo

D’Eugenio, dimessosi nelle scorse settimane, è accusato – insieme ad altri due professionisti – di omicidio colposo e lesioni colpose. Per Carlo Melchiorre, progettista della trave, è scattata l’interdizione dalla professione per nove mesi, mentre per Marco Passaleva, direttore dei lavori nel cantiere, l’interdizione sarà di sei mesi. Per Melchiorre è ipotizzato anche il reato di crollo colposo in concorso: nei suoi confronti la Procura aveva inizialmente richiesto i domiciliari.

Secondo quanto ricostruito dai pubblici ministeri Alessandra Falcone e Francesco Sottostanti, la tragedia sarebbe stata causata da un grave errore nella progettazione e nella realizzazione di una delle travi prefabbricate, prodotte da Italprefabbricati e installate nel cantiere fiorentino. Il cedimento della trave originaria avrebbe provocato il crollo a catena di altri elementi strutturali e il conseguente crollo dei solai.

Il procuratore Filippo Spiezia ha precisato che la Procura aveva richiesto anche l’interdizione per la stessa società Rdb Ita. Tuttavia, dato che il sequestro preventivo dei complessi aziendali e delle quote societarie di Rdb Ita e Italprefabbricati è già stato disposto e confermato dal Tribunale del Riesame, e che è stato nominato un amministratore giudiziario per entrambe le società, la richiesta è stata revocata “allo stato”.

Le misure cautelari sono state eseguite dalla squadra mobile della questura di Firenze, mentre l’intera inchiesta resta sotto stretta osservazione pubblica e giudiziaria. La strage di via Mariti continua a scuotere la città, sollevando interrogativi pesanti sulla sicurezza nei cantieri e sulla responsabilità di imprese e professionisti coinvolti nella filiera edilizia.

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Last modified: Aprile 15, 2025
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