Firenze (giovedì, 24 aprile 2025) –– Dal 29 aprile al 4 maggio, il Saloncino ‘Paolo Poli’ del Teatro della Pergola ospita una delle opere più emblematiche della drammaturgia italiana contemporanea: Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello, interpretato da Geppy Gleijeses e Lorenzo Gleijeses. Lo spettacolo va in scena alle ore 21 (martedì, mercoledì, venerdì e sabato) e alle ore 16 la domenica.
di Arianna Furleo
Al centro della pièce, Jennifer, un travestito romantico che vive in un quartiere popolare di Napoli. Chiuso in casa, attende invano la telefonata dell’uomo che ama, mentre la radio – colonna sonora del suo tempo sospeso – manda in onda Se perdo te di Patty Pravo e aggiornamenti su un serial killer che sta uccidendo i travestiti della zona.
Attraverso un’interpretazione intensa e poetica, Geppy e Lorenzo Gleijeses danno voce a un universo fatto di emarginazione, dolcezza, rabbia e disperazione. Accanto a Jennifer, anche Anna, altro travestito, altrettanto fragile, altrettanto sospeso tra illusione e disillusione.
Una regia tra realismo e poesia
La regia firmata da Geppy Gleijeses parte da un impianto profondamente realistico, fatto di dettagli quotidiani, oggetti, odori e suoni che disegnano l’ambiente della piccola casa di Jennifer. Ma da qui si apre il mondo visionario e struggente di Ruccello, un autore che ha saputo raccontare le creature di confine, le anime fragili che lottano per affermare la propria identità in un mondo che le esclude.
Come spiega lo stesso Gleijeses: “Il travestito è una figura deportata, come la definiva Ruccello. Non è un transessuale, non ha fatto il grande salto, vive una condizione dolorosa, estrema, eppure profondamente umana. Il nostro compito è restituirgli dignità, senza mediazioni, senza ironie: è Jennifer che guarda sé stessa”.
Una riscoperta necessaria
Scritto nel 1980, Le cinque rose di Jennifer è l’opera che ha rivelato il talento di Annibale Ruccello, prematuramente scomparso nel 1986 a soli 30 anni. Oggi torna in scena come ritratto struggente dell’identità e della solitudine, ma anche come omaggio a un autore che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del teatro italiano.
La voce della radio è di Nunzia Schiano, con interventi vocali di Gino Curcione, Mimmo Mignemi e Myriam Lattanzio. Scene di Paolo Calafiore, costumi di Ludovica Pagano Leonetti, luci di Luigi Ascione, colonna sonora a cura di Matteo D’Amico. Lo spettacolo, prodotto da Dear Friends S.R.L., ha una durata di 1 ora e 30 minuti, in atto unico.
Last modified: Aprile 24, 2025