FIRENZE (mercoledì 10 aprile 2024) – Si tratta dell’esperienza di una persona che spesso legge i quotidiani e trova delle discrepanze sulle affermazioni sul settore sanitario pubblico: “leggo frequenti appelli di politici, medici, sindacalisti, per salvare il sistema sanitario pubblico. Ma esiste ancora per davvero?“
di Francesca Picone
L’individuo racconta la propria esperienza nei panni del paziente: “recentemente sono stato sottoposto a un intervento ortopedico in un ospedale pubblico di Firenze, senza dover sborsare neanche un euro. Roba che nel privato costerebbe qualche decina di migliaia di euro. Il problema è che se l’operazione chirurgica e il breve ricovero sono stati finanziati con le nostre tasse, tutto il resto l’ho dovuto pagare di tasca mia“.
Sembrerebbe che il percorso sia stato tortuoso, tra costi e attese, infatti questa persona spiega: “risonanza magnetica e radiografie del caso fatte nel privato, due visite extramoenia con il chirurgo che mi avrebbe poi operato, più due terapie molto costose fatte privatamente dallo stesso professionista. Tutto per poter essere ammesso in una lista d’attesa durata oltre un anno. Poi finalmente gli esami pre-operatori (in regime pubblico) e l’atteso intervento. Ma poi di nuovo, per la lunga riabilitazione, più di una quarantina di sedute dal fisioterapista, tutte in un centro privato — l’unica disponibilità convenzionata era l’istituto don Gnocchi, difficilmente raggiungibile dal centro città per chi si trovi senza possibilità di guidare l’auto a causa della convalescenza — più un esame urgente prescritto dal medico di famiglia per escludere una complicazione, ovviamente fatto in un ambulatorio privato, perché nel pubblico campa cavallo“.
“Nel post operatorio, i controlli ortopedici che faccio una volta al mese sono nel pubblico, con un modesto ticket da 15 euro alla volta. L’ultima tappa, ora, è arrivata con la ricetta per una nuova risonanza magnetica di controllo, da portare all’appuntamento del prossimo mese. Ma lo specialista me l’ha prescritta con una priorità a 120 giorni (e il primo posto disponibile sul Cup è al 21 giugno). Così, in due anni di trafila — non oso neppure immaginare quanto ci avrei messo a fare tutto in regime pubblico, forse mi sarei dovuto portare il mio problema a vita — ho speso più di tremila euro tra visite ed esami. Bella la sanità pubblica“.
Molto chiare le dichiarazioni di questa persona che fanno riflettere sulla situazione attuale riguardante la sanità pubblica.
Tag: costi, paziente, pubblica, sanità Last modified: Aprile 10, 2024