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Firenze in movimento: corteo di protesta contro la guerra e il carovita

Firenze (lunedì, 7 aprile 2025) — Ieri pomeriggio, le strade di Rifredi hanno risuonato di slogan e voci di protesta durante il corteo organizzato dal comitato ‘No comando Nato a Firenze’. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini e rappresentanti di associazioni e partiti di sinistra, si è concentrata sull’opposizione alla nuova centrale NATO presso la caserma Predieri di Rovezzano, un’iniziativa che ha sollevato forti malcontenti tra i residenti.

di Arianna Furleo

“Un corteo contro la guerra della NATO e contro il carovita”, hanno dichiarato gli organizzatori, sottolineando come le spese militari stiano avendo un impatto diretto e devastante sull’economia domestica. “L’economia di guerra verso la quale ci stiamo dirigendo porta morte e distruzione, ma anche un’impennata dei prezzi dei beni di consumo e delle bollette, gravando come sempre sui cittadini più vulnerabili”.

I partecipanti hanno sfilato con striscioni e volantini, esprimendo indignazione per il piano di riarmo da 800 miliardi di euro annunciato dall’Unione Europea. “Ci hanno detto per anni che non c’erano fondi per scuole e ospedali, ma per la guerra e l’industria bellica i soldi non mancano”, si legge in uno dei volantini distribuiti durante la manifestazione.

Il corteo ha preso il via da via Mariti, un luogo simbolico segnato dalla strage del 16 febbraio 2024, quando cinque operai persero la vita in un cantiere per la costruzione di una nuova maxi Esselunga. Questo episodio è diventato un simbolo della lotta contro lo sfruttamento e i morti sul lavoro.

Dopo aver attraversato piazza Dalmazia e piazza Leopoldo, i manifestanti si sono diretti verso la Fortezza da Basso, dove si svolge il Congresso federale nazionale della Lega. “Vogliamo far capire che la Lega mente oggi sulla guerra come ha fatto in passato su bollette e leggi ingiuste, solo per ottenere voti”, hanno dichiarato alcuni dei leader del corteo. “Si dichiarano contro il piano di riarmo, ma continuano a sostenere un governo di guerra e, fino a poche settimane fa, hanno avallato tutte le missioni militari e l’invio di armi in Ucraina”.

Tuttavia, la manifestazione ha subito un’interruzione a causa del divieto imposto dalla questura per l’ultima parte del corteo, che avrebbe dovuto portare al piazzale Montelungo, accanto alla Fortezza. “È inaccettabile che si decida chi può entrare e chi no, creando una zona rossa per discriminare i manifestanti. Questo clima di repressione è un ulteriore motivo per scendere in piazza”, si legge in un comunicato diffuso dagli organizzatori.

In una giornata che ha visto anche altre manifestazioni a Campi Bisenzio, con migliaia di partecipanti al Festival di Letteratura Working Class, il corteo di Firenze ha messo in luce una crescente insoddisfazione popolare riguardo alla gestione della crisi economica e alle scelte politiche del governo. La voce della protesta continua a farsi sentire, mentre la città si prepara ad affrontare le sfide del presente e del futuro.

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Last modified: Aprile 7, 2025
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