FIRENZE venerdì 30 agosto 2024
Per la prima volta la cerimonia anche in piazza della Repubblica, dove fu assassinato in servizio
Di Francesca Maino
Ieri si è assistito alla cerimonia di commemorazione del commissario di Pubblica sicurezza Giuseppe Cangiano, ucciso 104 anni fa in piazza della Repubblica a Firenze, durante un servizio di ordine pubblica.
Giuseppe Cangiano o nasce a Cittaducale (allora provincia de L’Aquila, oggi di Rieti) il 6 settembre 1875, dal carattere rigoroso, nel marzo 1905, allora ventinovenne fa ingresso nella Polizia nella Pubblica Sicurezza.
Nel primo pomeriggio del 29 agosto, la figlia Matilde lo ricorda così:
“Al tempo avevo 14 anni. Durante il pranzo domenicale noi bambini si era
tutti molto esuberanti: il giorno dopo saremmo partiti per la vacanza. Ma non ci fu necessità di essere redarguiti. Il babbo peraltro con noi non era uso alzare la voce. Non ce n’era bisogno: ne avevamo un sacro rispetto.
Invece, stranamente, non era lui sereno e tranquillo come di solito:
un’ombra di tristezza velava il suo viso. Alzatosi da tavola, si mise a sedere accanto al piccolo tavolino d’angolo della sala, assorto e pensieroso.
Alla richiesta della mamma del motivo del suo stato d’animo rispose
mormorando, con la fronte nascosta dalla mano aperta: “Sento che oggi
sarà una grande giornata”. Quindi, approfittando di un momento in cui
la mamma si era allontanata dalla stanza, indossò la giacca, prese la paglietta, il bastone – non portava la rivoltella, non ricordo di avergliela mai
vista indosso – e rabbuiato in volto uscì da casa per andare in servizio,
senza salutarci. Lui, che ogni giorno, prima di recarsi in ufficio, baciava
immancabilmente prima la mamma e poi noi bambini.”
Questo invece il ricordo del vicequestore Mars, che quella domenica faceva
le veci del questore Tarantelli, in licenza a San Benedetto del Tronto:
Peppino Cangiano, prima di intraprendere il servizio, mi aveva detto:
“Se il comizio finisce presto voglio tornare a casa per prepararmi a lasciare Firenze domattina presto per la licenza”.
Ma restai colpito dal suo atteggiamento triste e melanconico, quasi avesse il presentimento del suo destino
Cangiano è stato insignito così alla medaglia d’argento al valore civile, nella cerimonia commemorativa, il ricordo ha avuto inizio al Cimitero delle Porte Sante della Basilica di San Miniato al Monte, dove è stata deposta dalla polizia di Stato fiorentina un mazzo di fiori sulla sua lapide.
Seconda tappa si è svolta in piazza della Repubblica, dove il Cappellano provinciale della polizia di Stato Monsignor Luigi Innocenti ha benedetto la targa commemorativa apposta lo scorso 29 settembre in suo onore.
Deposta anche una corona d’alloro proprio ai piedi della targa con “l’obiettivo – spiega una nota di via Zara – di rinnovare la vicinanza ai familiari dei caduti e ai valori dell’uniforme della polizia di Stato mostrati nel corso di vite dedicate, fino al sacrificio estremo, al bene degli altri e del nostro Paese”. A chiusura della cerimonia, il cappellano provinciale della polizia ha celebrato la messa in suffragio nella Chiesa di San Giovannino dei Cavalieri.
Last modified: Agosto 31, 2024