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Firenze, zone rosse e (in)sicurezza: “Microcriminalità dilagante, non è cambiato nulla”

Firenze (domenica, 13 aprile 2025) — Sei mesi dopo l’istituzione delle zone rosse, i commercianti delle aree interessate lanciano un messaggio chiaro: “Non è cambiato nulla”. L’obiettivo delle misure — varate nell’ottobre 2024 dal prefetto Francesca Ferrandino — era quello di limitare l’accesso a soggetti con precedenti per furti, spaccio o reati contro la persona, in tre zone sensibili della città: Santa Maria Novella, Fortezza da Basso e le Cascine.

di Arianna Furleo

Ma la situazione, secondo chi vive e lavora in quelle aree, resta critica. Furti, borseggi, degrado urbano e risse sono ancora all’ordine del giorno, mentre la presenza delle forze dell’ordine appare insufficiente o solo di facciata.

Microcriminalità e degrado sono dilaganti”, afferma Pasquale Buono, titolare dell’Alinari Caffè. “Con l’arrivo dell’estate aumentano accattoni, borseggiatori e risse. Di giorno furti e rapine, di sera scontri tra bande. Ci ritroviamo noi esercenti a dover garantire l’ordine. E non si fermano più sul marciapiede: entrano anche nei locali”.

Nicola Mazzei, farmacista in via Ventisette Aprile, parla di una costante sensazione di insicurezza: “Abbiamo subito furti durante l’orario di apertura. Alcune persone entrano con atteggiamento sospetto. Non viviamo nel terrore, ma l’attenzione deve essere sempre alta”.

Il disagio è condiviso anche da Fajton Kuka, socio dell’enoteca e osteria Il Basilico in via Nazionale: “Qualche pattuglia in più c’è, ma i problemi rimangono. I clienti si sentono insicuri, e questo non è quello che si aspettano da una città come Firenze”.

Particolarmente preoccupante la situazione intorno alla stazione Santa Maria Novella. Lì, come racconta Lorenzo Ciampi, edicolante della zona, le presenze moleste sono costanti: “Vedo pattuglie passare, ma raramente si fermano. Le persone dormono in strada, si staziona ovunque. Solo in caso di problemi evidenti intervengono”.

Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi lo scorso 3 aprile, ha deciso di estendere le zone rosse anche a via Nazionale, piazza dell’Indipendenza e piazzale Montelungo, con misure che resteranno attive almeno fino all’8 settembre.

Ma a quanto pare, le ordinanze non bastano. A sei mesi dalla loro introduzione, la sensazione più diffusa tra chi lavora e vive nelle zone rosse è di frustrazione e abbandono. La sicurezza resta un miraggio e la legalità, spesso, è tutelata solo da chi, ogni giorno, apre una saracinesca.

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Last modified: Aprile 13, 2025
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