Scritto da 9:53 pm Firenze, Cultura

La mostra di Mimmo Jodice a Villa Bardini, omaggio a Michelangelo

Firenze, 24 Marzo 2024 – Ha aperto oggi domenica 23 Marzo a Villa Bardini la mostra del grande fotografo Mimmo Jodice. La mostra, senza tempo, è la prima del maestro napoletano a Firenze. Dopo Lisetta Carmi continua così il progetto “La grande fotografia italiana” di Gallerie d’Italia che omaggia i grandi fotografi del Novecento del nostro Paese.

di Jessica Iacono

A Firenze la mostra si arricchisce di una nuova sezione dedicata alle immagini delle opere fiorentine di Michelangelo Buonarroti, che escono dagli archivi del grande fotografo per la prima volta dopo trent’anni. Accompagna poi l’esposizione un documentario sulla vita dell’artista, realizzato dal regista e autore Mario Martone, suo amico e concittadino. I lavori di Jodice, tra una settimana compirà novant’anni, sono la testimonianza nel tempo di una spiccata sensibilità politica, civile e sociale. L’artista, infatti, è stato tra i sedici artisti italiani che, lo scorso dicembre, ha partecipato alla mostra ‘Art and human right’ realizzata per la celebrazione dei 75 anni della Dichiarazione universale dei Diritti umani allestita al Palazzo delle Nazioni di Ginevra

Sono esposte 80 opere, realizzate tra il 1964 e il 2011, che ripercorrono i più importanti temi del lavoro artistico di Mimmo Jodice, suddivisi nelle sezioni Anamnesi, Linguaggi, Vedute di Napoli, Città, Natura, Mari. Dalla sequenza di volti statuari e mosaici antichi, realizzati per l’architetto Gae Aulenti per la stazione Museo della metropolitana di Napoli, alle sperimentazioni in camera oscura degli anni Sessanta dove le regole del linguaggio fotografico vengono stravolte superando e forzando i limiti dello stesso. Nella sezione delle Vedute di Napoli si ritrova, invece, tutta l’inquietudine dell’artista, panorami indecifrabili ed enigmatici in un tempo rarefatto e sospeso, fatto di vuoti e di assenze. L’indagine sulla sua città è solo un punto di partenza che allena il suo sguardo per attraversare in futuro altri paesaggi urbani come Boston, Parigi, San Paolo, Roma, Milano, Tokyo. Una ricerca del vuoto per rispondere alla sua incapacità di accettare il caos e la follia dove, nell’escludere ogni rumore, lui trova una nuova dimensione personale e metafisica.        

Infine, Villa Bardini ospita un’inedita sezione della mostra dedicata a Michelangelo, anche questa esposta per la prima volta a Firenze. Sono dieci lavori vintage accumunati dalla lunga ricerca dell’artista sulla scultura ed in particolare ai volti che Mimmo Jodice estrae dal contesto e fissa in una dimensione unica: lo sguardo accigliato del Bruto, la compostezza della Madonna del Tondo Pitti, l’intensità dei volti del Giorno, la Notte, il Crepuscolo e l’Aurora delle Tombe Medicee, ma anche i particolari dei corpi dei Prigioni, della Pietà di Palestrina e della Pietà Bandini. Un racconto di luce che accarezza la superficie del marmo, che il fotografo realizza alla fine degli anni ’80 per il volume “Michelangelo scultore” a cura di Eugenio Battisti edito da Guida Editori nel 1989. Le fotografie furono esposte solo nel 1990 a Napoli, a Palazzo Serra di Cassano.  

“La storia di un fotografo dagli anni Sessanta – racconta la figlia – per superare la bidimensionalità della carta: colore e taglio per diventare un oggetto concettuale. Ricordo il lavoro esposto nella sala di Michelangelo: nella cappella dei Medici eravamo io, mio padre e le luci”. 

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Last modified: Marzo 24, 2024
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