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Maltempo in Toscana: l’esperto spiega le cause e le conseguenze del cambiamento climatico

Firenze (lunedì, 17 marzo 2025) — Il maltempo che ha colpito la Toscana nelle ultime ore ha lasciato dietro di sé criticità più contenute rispetto alla fase di emergenza massima, ma i danni stimati potrebbero raggiungere i cento milioni di euro. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha già firmato la richiesta per la dichiarazione di stato di emergenza nazionale e oggi, insieme all’assessora alla protezione civile Monia Monni, incontrerà il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabio Ciciliano, per fare il punto sulla situazione, in particolare nelle aree di Firenze e Pisa.

di Arianna Furleo

La reazione della macchina dei soccorsi è stata immediata ed efficace, coinvolgendo non solo le istituzioni e i volontari, ma anche la comunità locale, inclusi i tifosi della Curva Fiesole, che si sono impegnati a spalare il fango nelle zone più colpite.

Le cause del fenomeno

Il climatologo Massimiliano Fazzini ha analizzato le cause alla base di questi eventi meteo estremi, evidenziando come il cambiamento climatico abbia modificato la natura delle precipitazioni. “Fino a qualche anno fa, le abbondanti precipitazioni registrate nelle ultime 48 ore sui crinali dell’Appennino tosco-emiliano-romagnolo sarebbero state quasi sempre nevose fino alle quote medie. La risposta idraulica era quindi meno immediata. Oggi, invece, piove anche sulle vette e tutta l’acqua precipita rapidamente nei bacini idrografici, causando effetti deleteri come quelli osservati negli ultimi giorni”.

L’esperto sottolinea inoltre che l’aumento delle temperature globali ha incrementato l’energia disponibile nel sistema Terra-Mare-Atmosfera, rendendo questi fenomeni sempre più frequenti anche in primavera.

Primavera: seconda stagione più piovosa

Fazzini spiega che la primavera è la seconda stagione più piovosa dopo l’autunno, ma tradizionalmente caratterizzata da precipitazioni irregolari e brevi. Tuttavia, il cambiamento climatico ha alterato questa dinamica, riducendo significativamente le nevicate sugli Appennini. “Un tempo si poteva sciare fino a Pasqua anche sugli Appennini, oggi questo è possibile solo grazie all’innevamento artificiale. Anche quando nevica, il manto nevoso resiste per poco tempo a causa del rapido innalzamento delle temperature”.

Necessità di interventi strutturali

L’esperto evidenzia l’urgenza di interventi idraulici per mitigare il rischio idrogeologico. “Se non fosse stato realizzato il tanto criticato invaso di Bilancino, Firenze sarebbe probabilmente finita sott’acqua. È finito il tempo della prevenzione, ora bisogna agire con interventi strutturali sui bacini minori per ridurre il rischio di eventi catastrofici e proteggere la popolazione”.

Il maltempo in Toscana è dunque un chiaro segnale della necessità di un cambiamento nelle politiche ambientali e infrastrutturali, per affrontare le nuove sfide poste dal cambiamento climatico e proteggere il territorio e le comunità locali.

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Last modified: Marzo 17, 2025
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