Firenze (venerdì 14 febbraio 2025) — Dopo giorni di presidio in piazza Artom, i trattori degli agricoltori in protesta hanno lasciato Firenze questa mattina, senza aver ottenuto la possibilità di manifestare nel centro cittadino. La richiesta principale, la proclamazione dello stato di crisi del settore, resta sul tavolo, così come il dialogo aperto con la Regione. Tuttavia, la mancata visibilità in città ha lasciato l’amaro in bocca ai manifestanti.
a cura di Arianna Furleo
“Abbiamo avviato un dialogo con le istituzioni, ma volevamo anche farci vedere dai cittadini – spiega Elia Fornai, del Coordinamento Pescatori e Agricoltori Italiani (Coapi) – In altre città siamo riusciti a collaborare con le forze dell’ordine, qui invece ci hanno concesso solo di uscire a piedi in piccoli gruppi. L’unico corteo permesso è stato quello per lasciare Firenze”.
La protesta, iniziata domenica scorsa, si è conclusa con una sfilata lungo le strade di Novoli. Circa quaranta trattori hanno percorso viale Guidoni, via Forlanini e viale XI Agosto, bloccando temporaneamente il traffico prima di rientrare sulla superstrada Fi-Pi-Li.
Le parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che aveva sottolineato il numero esiguo dei manifestanti, non sono piaciute agli agricoltori: “Non ci siamo sentiti accolti – aggiunge Fornai – I cittadini non sapevano nemmeno che eravamo qui, visto che siamo stati confinati in piazza Artom. Altrove abbiamo ricevuto grande sostegno”.
Gli agricoltori ora guardano avanti, con l’idea di costituire un’associazione autonoma: “Vogliamo una struttura democratica, con rappresentanti eletti direttamente da noi – conclude Fornai – L’esperienza degli ultimi anni ci ha insegnato che dobbiamo organizzarci in proprio”.
Last modified: Febbraio 14, 2025