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Tumore al rene, il prof. Minervini (Careggi): “La robotica è la chiave per conservare l’organo e allungare la vita”

Firenze (giovedì, 10 aprile 2025) — La chirurgia robotica rappresenta oggi una delle armi più efficaci nella lotta contro il tumore al rene, specialmente nelle fasi iniziali della malattia. Lo ha ribadito Andrea Minervini, professore ordinario di Urologia presso l’Università degli Studi di Firenze e direttore della Struttura Organizzativa Dipartimentale di Urologia e Andrologia dell’ospedale di Careggi, durante l’evento “Fianco a Fianco. Uniti contro il carcinoma renale”, tenutosi a Roma nell’ambito della campagna promossa da Msd con il patrocinio della Società Italiana di Urologia (SIU) e dell’associazione di pazienti Anture.

di Arianna Furleo

“La chirurgia mini-invasiva robotica è oggi la scelta ottimale per trattare le masse renali fino a 7 cm – ha spiegato Minervini –. Questo approccio consente di conservare il rene, migliorando così la qualità e l’aspettativa di vita del paziente rispetto a un intervento di asportazione radicale.”

I vantaggi della chirurgia robotica

Rispetto alla laparoscopia, la chirurgia robotica offre una maggiore precisione nei movimenti e un ingrandimento dell’immagine più dettagliato. “Si tratta – ha aggiunto Minervini – della prima vera interfaccia tecnologica tra la mano del chirurgo e il corpo del paziente. Una frontiera che, con l’evoluzione tecnologica e la miniaturizzazione, potrà rendere l’intervento ancora più sicuro ed efficace.”

Le fasi del tumore renale

Nel corso del suo intervento, Minervini ha fatto chiarezza anche sulla progressione del carcinoma renale: si parte da tumori localizzati, confinati all’interno della capsula del rene, che possono essere curati con la chirurgia conservativa. Quando il tumore fuoriesce dalla capsula si parla di carcinoma localmente avanzato, anch’esso operabile. La fase più critica è quella del tumore avanzato o metastatico, con possibili interessamenti a polmoni, ossa, fegato, surrene o all’altro rene.

“La dimensione è un parametro chiave – ha evidenziato il professore –. Per questo è fondamentale intervenire presto, con un approccio che consenta di salvare l’organo e limitare i danni sistemici.”

Informazione e consapevolezza: le armi dei pazienti

“La campagna Fianco a Fianco è cruciale – ha concluso Minervini – perché un paziente informato è un paziente che riceve cure migliori. Iniziative come questa aiutano a diffondere la conoscenza della malattia e delle sue terapie, aumentando l’efficacia dell’intero sistema sanitario.”

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Last modified: Aprile 10, 2025
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